Negli ultimi anni ha preso piede il movimento “antidieta”, finalizzato a promuovere alternative sostenibili alle diete per favorire la perdita di peso. Una di queste alternative prevede l’adozione di un’alimentazione intuitiva.
Il settore delle diete è in effetti estremamente influente e molte persone nel corso della loro vita hanno seguito una dieta per perdere peso. Secondo l’Osservatorio Sanità UniSalute in collaborazione con Nomisma, nel 2021 più di un italiano su quattro (il 29%) ha dichiarato di seguire una dieta o un regime alimentare controllato.
D’altra parte, sempre più studi mettono in discussione il successo a lungo termine dei trattamenti per la perdita di peso e sottolineano il rischio di diete cicliche o “yo-yo”. La fluttuazione del peso è potenzialmente un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, per il diabete di tipo II e per la prevalenza del cancro, ma su questo argomento devono essere condotte ulteriori ricerche. Mettersi ripetutamente a dieta può anche avere un impatto negativo sulla salute mentale dell’individuo e contribuire allo sviluppo di disturbi alimentari.
Come fare allora per adottare una dieta equilibrata e abitudini di vita sane senza cadere nel circolo vizioso delle diete per perdere peso? L’alimentazione intuitiva può essere un’alternativa utile e vantaggiosa.
Questo concetto è stato reso popolare negli anni ’90 dalle nutrizioniste americane Elyse Resch ed Evelyn Tribole. L’alimentazione intuitiva si concentra sull’ascolto dei segnali di fame e sazietà del corpo e sul piacere di mangiare e di essere attivi. È importante notare che, a differenza delle diete dimagranti, questo approccio non mira alla perdita di peso, ma piuttosto ad aiutare le persone a sviluppare un rapporto sano con il cibo in modo rispettoso.
L’alimentazione intuitiva si basa sui seguenti 10 principi (tratti dal libro di E.Resch e E.Tribole):
È sbagliato e semplicistico pensare che questo significhi che si può “mangiare quello che si vuole, quando si vuole”. Mangiare in modo intuitivo è un processo che si deve imparare e che può essere facilitato dall’aiuto di un nutrizionista qualificato.
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