Il sistema immunitario è un meccanismo complesso, e il suo buon funzionamento è influenzato da numerosi fattori: il livello di stress, l’attività fisica, l’età, l’alimentazione, il tabagismo, il sonno… Se vogliamo che sia sempre nelle migliori condizioni per proteggerci in modo efficace contro i microrganismi patogeni, dobbiamo prendercene cura quotidianamente, mantenendo uno stile di vita sano, che comprende ovviamente anche un’alimentazione equilibrata. Mangiare bene è uno dei fattori principali da considerare, poiché la carenza di alcuni nutrienti può indebolire le nostre difese immunitarie. I principali nutrienti a cui occorre prestare attenzione sono le vitamine A,C, ed E, lo zinco, il selenio, il ferro, il rame e l’acido folico.
L’anemia è una condizione in cui il corpo non produce abbastanza globuli rossi. È comunemente correlata a bassi livelli di ferro nel sangue, ma anche altri nutrienti possono essere associati a questa condizione, come l’acido folico e la vitamina B12. Ecco una descrizione dell’anemia da carenza di ferro (anemia sideroprenica).
Sempre più spesso sentiamo parlare delle lectine e dei loro potenziali effetti negativi sulla nostra salute, in quanto queste ultime sarebbero responsabili tra le altre cose di favorire l’aumento di peso, i disturbi digestivi e le sensibilità alimentari. Ecco perché alcuni specialisti, tra cui il dr. Steven Gundry con il suo libro “La verdura fa male! I pericoli nascosti nei cibi «sani» che ti fanno ammalare e ingrassare”, raccomandano di adottare un’alimentazione priva di lectine.
La stitichezza è un disturbo intestinale caratterizzato da movimenti intestinali difficili, poco frequenti o incompleti e da feci di tipo Bristol 1 o 2. Può essere definita come la presenza di meno di tre movimenti intestinali alla settimana. La stitichezza cronica colpisce fino al 27% della popolazione mondiale, di cui il 75% sono donne. Può essere provocata da diversi fattori, tra cui disturbi della motilità (sindrome dell’intestino irritabile, diabete, ipotiroidismo, gravidanza, ecc.), effetti neurologici (morbo di Parkinson, ictus, danni al midollo spinale, ecc.), cambiamenti nel microbiota intestinale o effetti collaterali di farmaci (calcio antagonisti per l’ipertensione, oppiacei, antipsicotici, ecc.)
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