Negli ultimi anni le riviste di salute si sono spesso interessate ai super alimenti. Dopo la curcuma, le bacche di acai, l’agave, i semi di chia e la spirulina, adesso è arrivato il turno della noce di cocco, apprezzata soprattutto per il suo olio, ma anche per il latte e l’acqua. Si è parlato molto dei suoi presunti benefici nel trattamento dell’Alzheimer, del diabete, delle malattie gastrointestinali e cardiovascolari.
Vorrei approfittare del fatto che diversi lettori ci hanno posto domande sull’argomento per aggiornarvi sulla noce di cocco. Diamo un’occhiata ad alcuni dei sottoprodotti del cocco e alle affermazioni fatte a riguardo.
L’acqua di cocco è commercializzata come bevanda reidratante. È risaputo che in situazioni di emergenza l’acqua di cocco può essere utilizzata quando non è disponibile una soluzione sterile. L’acqua di cocco infatti contiene una miscela di elettroliti simile a quella delle soluzioni reidratanti per via endovenosa. Ma vale la stessa cosa anche per la reidratazione orale e per la reidratazione durante lo sport?
Come abbiamo detto l’acqua di cocco contiene molti elettroliti, ma contiene anche naturalmente una piccola concentrazione di carboidrati (zuccheri). L’acqua di cocco acquistata in negozio può contenere, a seconda della marca, più carboidrati dell’acqua che proviene direttamente dalla noce di cocco. A causa del suo elevato contenuto di elettroliti l’acqua di cocco è stata scelta da alcuni atleti per sostituire le bevande sportive come Gatorade, Powerade, ecc.. Non si tratta tuttavia della scelta migliore, perché anche se contiene elettroliti, l’acqua di cocco contiene troppo poco sodio (l’elemento che più si perde col sudore) e troppo potassio, un minerale che può essere problematico per alcune persone. Preferite piuttosto una bevanda appositamente studiata per gli atleti, oppure potete anche prepararne una fatta in casa seguendo la nostra ricetta.
Si sente anche dire che l’acqua di cocco aiuti a disintossicare il corpo. Come abbiamo già detto in un precedente articolo sul succo di limone, per la maggior parte delle persone il principio della disintossicazione non è a priori necessario. Infatti il corpo è in grado di eliminare da solo i propri rifiuti, perciò non è necessario dargli una mano con l’acqua di cocco. A meno che non sia presente una grave malattia del fegato o dei reni il corpo è perfettamente in grado di svolgere la sua funzione “autopulente”!
In breve, se scegliete di consumare acqua di cocco, non fatelo per il suo potere disintossicante, e prestate attenzione ai valori nutrizionali di quella che scegliete; preferite quelle senza zuccheri aggiunti, e considerate che una porzione equivale a 125 ml. Inoltre tenete presente che la scelta migliore per dissetarsi è sempre l’acqua .
Lascia un commento